Che cos’è la terapia familiare?

Il campo della psicologia è un campo vasto composto da molteplici ramificazioni. Credo che per poter parlare di terapia sistemico-relazionale familiare bisogna innanzitutto partire dal modo in cui ci approcciamo al sintomo. Ad oggi siamo abituati a risolvere un problema “x” con una cura “y”, in parole povere, ad assegnare una cura in base al sintomo che si presenta. E’ giusto che sia così, ma se vogliamo parlare di terapia familiare, bisogna stare attenti a non focalizzarsi troppo sul sintomo, perché questo potrebbe farci correre il rischio di lasciare fuori dal campo d’indagine la soggettività e altri aspetti importanti che forse hanno dato vita al sintomo stesso; la relazione è uno di questi aspetti.

Troppe volte non ci accorgiamo di quanto siamo intrappolati in schemi relazionali rigidi, di quanto il nostro comportamento risulti influenzato da forze esterne che reggono i fili del nostro fare, del nostro pensare. Nello specifico, la terapia familiare tende a ripercorrere quei fili in avanti e a ritroso, nel futuro e nel passato, esplorando temporalmente i contesti e i protagonisti che fanno parte di quel tempo e di quella storia.

Ma cos’è la famiglia e in cosa consiste il tempo della famiglia? La famiglia è un sistema; secondo Andolfi (2003),

ogni sistema familiare presenta una propria architettura temporale complessa e singolare,  caratterizzata dall’intersecarsi di storie individuali, da esperienze condivise e da legami intergenerazionali. Un tempo che si costituisce e si organizza lungo le linee evolutive di un passato antico. La famiglia ha, dunque, un passato, un presente ed una prospettiva di vita futura e ciò rappresenta un elemento differenziale rispetto ad altri gruppi. Un nucleo appena costituito si situa, infatti, nell’intersezione di due storie familiari che affondano le radici in un complesso albero genealogico che le precede cronologicamente e che influenza concretamente la storia del nuovo nucleo: il passato della nuova coppia, in effetti, non è solo costituito dagli eventi vissuti insieme prima per il matrimonio ma è formato dall’intreccio delle storie delle due famiglie di origine. E non solo sono già presenti le tracce di questo passato, ma sono già segnate, seppur debolmente, le linee di un futuro: la coppia può, infatti, essere intesa come punto di incontro delle aspettative e delle attese della generazione degli anziani.

In questo senso, il nucleo familiare è inteso come un centro su cui convergono diverse forze, diverse tensioni. Grazie alla terapia familiare è possibile prendere in esame ognuna di esse e analizzarle per capirne il come, il perché, il quando e il dove. Altro aspetto fondamentale, legato al tempo della famiglia, è il suo “ciclo di vita”. Esso è un modello teorico di riferimento che inquadra lo sviluppo spazio-temporale attraverso l’individuazione di determinate fasi evolutive prevedibili. Lo sviluppo del sistema avviene per stadi, i quali sono caratterizzati da periodi di plateau e periodi di transizione. I primi sono contraddistinti da una relativa stabilità, da equilibrio e adattamento, mentre i secondi sono caratterizzati dallo squilibrio.

Ad ogni tappa la famiglia si trova a dover affrontare una situazione nuova che mette in crisi le vecchie modalità di funzionamento non più idonee al cambiamento, richiedendo così un nuovo assetto familiare” (Malagoli, Togliatti, Telfner, 1992).

Durante questo periodo di transizione da una fase all’altra, si scontrano due tendenze opposte: da un lato la famiglia desidera ardentemente tornare indietro aggrappandosi a modalità note e familiari, dall’altro c’è la voglia di evolversi e di godere dei benefici legati a questa evoluzione.
Cos’è quindi la terapia familiare? In sintesi, la terapia familiare è un approccio che si pone l’obiettivo di aiutare la famiglia a superare questi periodi di impasse, di crisi “naturali”, che si modificano in base all’evoluzione sociale e al periodo storico che si sta vivendo, ma che fanno e faranno sempre parte del percorso di vita familiare. Grazie ad un approccio plurigenerazionale, si indagano le relazioni significative all’interno della rete familiare, cercando di spronare la famiglia stessa a cercare le proprie risorse e ad utilizzarle in senso evolutivo, affrontando territori ispidi ma fondamentali alla risoluzione dei problemi, immergendosi in un sistema di debiti e crediti nel quale poter esplorare, elaborare e modificare le dinamiche rigide trasmesse di generazione in generazione, adattandole e trasformandole in maniera flessibile in base alle nuove esigenze che la famiglia attuale richiede.

Questo percorso è una vera e propria prova di fiducia che consente a chi lo intraprende di
conoscere se stesso e le persone che gli sono vicine in modo totalmente diverso, cercando di capire e conoscere la persona che sta dietro al ruolo.

Dott. Francesco De Salvo

Bibliografia
Andolfi M., “Manuale di psicologia relazionale, la dimensione familiare”, Accademia di
Psicoterapia della Famiglia s.r.l., Roma, 2003.
Malagoli Togliatti M., Telfner U., “Dall’individuo al sistema”, Boringhieri, Torino, 1992.